Descrizione
Stefano Zecchi non ha alcun dubbio: “Conservare e rivoluzionare: se c’è una strada, questa è quella da percorrere”. Per non sprofondare nell’abisso, nelle sabbie mobili del nichilismo, l’Occidente non può che riattingere al dispositivo di emergenza: la Tradizione. Il motore immobile delle società di sempre, prima – è chiaro – della tramutazione di quest’ultime in società dello “standard”.
Trent’anni dopo la pubblicazione del Sillabario del nuovo Millennio, la battaglia contro il male oscuro è giunta all’ultimo stadio. “Agire sapendo di entrare in conflitto con le potenze superiori”, incita il professor Zecchi. La proposta c’è, tra le pagine di questo libro. Come scrive, nella prefazione, il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano: “Zecchi parla di una “rivoluzione conservatrice”, utile e necessaria a discernere ciò che serve oggi da quel che è stato valido ieri, per affrontare il domani. È una stimolante crociera nell’arcipelago della contemporaneità quella che Zecchi ci invita a condividere in queste pagine, disegnando una rotta originale che tocca capi estremi e suggestivi come Goethe e Dostoevskij, Kant e Spengler, per rientrare infine nel porto, perennemente minacciato eppur sempre bramato, della bellezza, luogo d’incontro privilegiato tra il fervore creativo dell’uomo in ricerca e lo sfolgorante riflesso d’una misteriosa, cosmica armonia”.